Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso

domenica 11 marzo 2018

Le parole che non ci han detto





Ci sono delle parole che la maggior parte dei nostri aspiranti leader hanno pronunciato poche volte e quasi mai in modo credibile, in particolare i quattro responsabili che hanno imposto all'Italia il #Rosatellum.

La prima è giustizia sociale. Metà del paese dispone, in pratica, di meno di mille euro a testa al mese, più o meno sicure. Oltre agli emarginati e ai disoccupati, abbiamo quindi altre decine di milioni di persone che, pur lavorando, pur ricevendo una pensione, pur possedendo una casa, non hanno abbastanza Euro per arrivare in fondo al mese sereni, per fronteggiare un imprevisto, per togliersi uno sfizio, non parliamo poi di programmare qualcosa per il futuro. Nessuno dei quattro leader del #Rosatellum si è rivolto a loro. Anzi, con il #Rosatellum, hanno tentato di tappar loro la bocca, togliendogli ogni diritto di scegliersi dei leader locali e indipendenti che li potessero davvero rappresentare.

La seconda è pace. Pur facendo parte di una comunità economica e politica di 500 milioni di abitanti, la Unione Europea, e di una alleanza politico-militare permanente come la NATO, che nessuno può attaccare e infatti nessuno minaccia, ci ritroviamo con le spese militari che aumentano, inutili missioni all'estero, finanziatori di terrorismo, complici del massacro dei curdi e della distruzione dello Yemen. Siamo, anche, asserviti al neocolonialismo francese che sta continuando a dissanguare quattordici paesi africani, quelli del sistema del franco centro-africano (CFA) governato da Parigi (con ripercussioni drammatiche anche su tutto il resto dell'Africa): Mali, Benin, Camerun, Costa d'Avorio, Ciad, Niger, Burkina Faso, Repubblica Centrafricana, Repubblica del Congo (Brazzaville), Gabon, Guinea-Bissau, Guinea Equatoriale, Senegal, Togo. Questo elenco di paesi vi ricorda qualcosa, vero? Sì, sono i paesi di origine e di transito di gran parte di quella migrazione disperata che si rovescia in mare dalle coste della Libia, paese quest'ultimo che anche l'Italia ha contribuito a distruggere. In pratica siamo complici della creazione di quelle migrazioni che poi accrescono la nostra insicurezza e le nostre paure.

La terza è Catalogna. Sotto l'occhio non solo inerte ma benevolente degli alti papaveri della Unione Europea, del Regno Unito, degli Stati Uniti d'America, si è lasciato che il Regno di Spagna per un decennio minacciasse e ostacolasse una delle sue più importanti regioni autonome e infine, dopo che la Catalogna si è ribellata, quando sono iniziate la repressione neofranchista, le incarcerazioni, gli esili, non solo ci si è girati dall'altra parte, ma si è fatto ben di peggio: si è eletto come vicepresidente della Banca Centrale Europea (il più grande centro di potere continentale) il ministro spagnolo Luis De Guindos. Nella attuale stagione politica, ci pare, più si calpestano le periferie, più si fa carriera al centro. L'Europa delle regioni e delle autonomie viene messa in paricolo e non solo: c'è una pericolosa coincidenza fra oppressione della Catalogna e il progetto Euro-cratico, che dovremo approfondire seriamente. Tutto quello che lasciamo accadere alla Catalogna un giorno potrà accadere alla Corsica, alla Sardegna, al Sudtirolo, al Friuli, alla Toscana. Ce ne rendiamo conto?

Non so se queste tre parole sono populiste, non so se sono di sinistra (o di centro, o di destra). Di certo sono le parole di chi si oppone alla concentrazione di potere e di ricchezze. Sono parole importanti per un movimento locale e globale per il decentralismo, che ci pare sempre più necessario per tornare protagonisti dei nostri territori, per non smarrire la nostra identità, per rimanere liberi e sovrani, per proteggere i nostri territori, per restare vivi.

Queste tre parole, di certo, sono parte del cuore pulsante del nostro impegno politico e civile.

Nessun commento:

Posta un commento

Post più popolari degli ultimi 30 giorni

Argomenti solidamente piantati in questa nuvola:

1989 a touch of grace abolizione delle province e delle prefetture Alberto Contri alternativa civico-liberale ambientalismo anti-imperialismo Anticolonialismo antiglobalismo antimilitarismo Antiproibizionismo Archivio cose toscaniste Archivio di Toscana Libertaria verso Toscana Insieme Archivio Gaymagazine Archivio Vaiani autogoverno della Sardegna autogoverno della Sicilia autogoverno della Toscana autogoverno di tutti dappertutto autonomie ambiente lavoro Autonomie e Ambiente autonomismo basta cicche BijiKurdistan borgate borghi e comuni brigate d'argento Bruno Salvadori bussini Campi Bisenzio Candelora Capitale Carrara chi può creare valore Chivasso cittadinanza attiva civismo come domare la spesa confederalismo contro contro gli ecomostri contro il centralismo contro il virus del centralismo autoritario contro la dittatura dello status quo coronavirus Corsica Cosmonauta Francesco dalla mailing list di Toscana Insieme Decentralism International decentralismo dialogo autogoverno Disintegration as hope don Domenico Pezzini don Lorenzo Milani Draghistan ecotoscanismo Emma Bonino English Enrico Rossi eradication of poverty Eugenio Giani Eurocritica Europa delle regioni Fabrizio Valleri Fare Città fare rete Festa della Toscana Fi-Po Link fine del berlusconismo Forum 2043 frazioni Friuli Venezia Giulia garantismo gay alla luce del sole Gaza Gianni Pittella Gioiello Orsini Giulietto Chiesa Hands off Syria Hawaii Homage to Catalonia Hope after Pakistan Il disastro delle vecchie preferenze in difesa degli alberi In difesa di Israele Inaco Rossi indipendenze innocenza tradita internazionalismo Italia Futura Karl W. Deutsch la bellezza come principale indice di buongoverno Lahaina Leonard Peltier Libera Europa Libera Firenze Libera Toscana Liberi Fiorentini Liberiamo l'Italia Libertà in Iran libertino liste di proscrizione localismo Lucca 2012 Mario Monti Massimo Carlesi Matteo Renzi Maui Maurizio Sguanci Mauro Vaiani memoria storica meno dipendenza Mezzana Michele Emiliano monete locali Moretuzzo NO a questa tramvia antifiorentina no al presidenzialismo no al sindaco d'Italia no elettrosmog NoGreenPass Noi stessi NoMES nonviolenza Ora e sempre resistenza ora toscana OraToscana Oscar Giannino pace e lavoro Palestina Patto Autonomie Ambiente Patto per la Toscana Peace Is Possible - War Is Not Inevitable pionieri popolano postcoronavirus Prato Prima di tutto la libertà primarie Primavera araba 2011 quartieri quattrini al popolo Queer Faith radici anarchiche e socialiste Repubblica delle Autonomie ricostruzione di una moralità pubblica riforma elettorale toscana riformismo ritorno alla Costituzione rivoluzione liberale rivoluzione paesana rivoluzione rionale Romagna SaharaLibre salute pubblica San Carlo San Vincenzo Santa Cecilia Sergio Salvi sessantennio Siena silver brigades Simone Caffaz solidarietà toscana spezzare le catene del debito statuto pubblico dei partiti Stefania Ferretti Stefania Saccardi Svizzera tener desta la speranza The Scottish Side of History Too Big To Fail? Torre del Lago Toscana tradizioni e libertà Tunisia Ugo di Toscana uninominale Vannino Chiti Vecchiano veraforza Via dall'Afghanistan Vincenzo Simoni vittime yes in my backyard