Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso
domenica 22 ottobre 2017
Fermiamo il Tavernellum
Questa XVII legislatura, dopo decine e decine di leggi assurde, scritte male, con tanti bei titoli propagandistici ma con articolati sbagliati o addirittura inapplicabili, qualcuno la vorrebbe chiudere con una riforma elettorale.
Sì, un'altra.
E' nota come Rosatellum, ma noi abbiamo preferito seguire chi la ha chiamata Tavernellum.
Sì, una legge scritta da persone ubriache di potere.
Chi scrive su questo blog ha partecipato ai presidi unitari di Firenze e di Prato, promossi dalle forze dell'opposizione e dai comitati per la difesa e l'attuazione della Costituzione.
Ora il Rosatellum è al senato.
Gli aspiranti padroni della Repubblica - Renzi, Berlusconi, Salvini e Alfano - intendono farla passare in tutta fretta, a colpi di voti di fiducia, prima delle elezioni siciliane.
Cosa prevede questo Tavernellum?
L'elettore potrà dare un solo voto sulla scheda per la camera e un altro solo voto sulla scheda per il senato.
Se voterà per il suo partito, automaticamente il suo voto sarà attribuito alla relativa lista bloccata e al candidato uninominale collegato.
Se preferirà votare per un candidato uninominale, senza votare per uno dei partiti collegati, il suo voto sarà comunque attribuito in percentuale ai partiti che non ha votato.
Si rendono insormontabili i quorum per i candidati locali.
Si impediscono le candidature indipendenti.
Si rende impossibile l'elezione di candidati disobbedienti al capo del loro partito.
Come e anzi peggio del Porcellum e dell'Italicum.
Un cittadino crede di votare per una persona e lorsignori, con le multicandidature e le liste bloccate, ne nominano un'altra.
Era difficile pensare a qualcosa di maggiormente lontano dai principi europei e più sfacciatamente contrario alle ripetute sentenze della nostra corte costituzionale.
Eppure, con arrogante improntitudine, a questo siamo.
Restiamo appesi al senato, soprattutto alle inquietudini di quelle decine di senatori che, per età e condizione politica, sono ormai all'ultima corsa.
Dalle persone giunte alla fine della loro carriera pubblica, è lecito aspettarsi un atto nobile.
Per quanto siamo stati delusi in passato, vogliamo ancora una volta sperare.Correggete questa schifezza.
Dateci almeno il voto disgiunto.
Consentite almeno a liste indipendenti e locali di raggiungere il quorum nel loro territorio.
Ci appelliamo agli anziani della Repubblica.
Salvatela, è l'unica che abbiamo.
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