Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso

giovedì 1 novembre 2012

La Toscana nella presa (in giro) metropolitana

La Toscana è prigioniera di burocrati locali e tecnocrati romani, che hanno prodotto decisioni sugli accorpamenti provinciali che, comunque le si vogliano guardare, vanno ben oltre il mandato di questo governo, sono a forte rischio di cassazione per incostituzionalità e, come ha dichiarato oggi Alessandro Petretto sul Corriere Fiorentino, lasciano insoddisfatti e sfiduciati tutti coloro che amano davvero Firenze e la Toscana.
Siamo nella morsa di una gigantesca presa (in giro) metropolitana. Politicamente e scientificamente parlando, un altro grande imbroglio, da smascherare.
La Toscana deve conservare gelosamente tutte le sue straordinarie città, con la loro identità, anche urbana, con la loro dimensione umana. Prato e Pisa, comprese, se posso dirlo, visto che sono le due città in cui ho vissuto più a lungo nella mia vita.
Da oltre vent'anni, almeno dall'entrata in vigore della legge 142 del 1990, Firenze avrebbe certamente potuto e dovuto diventare una moderna città metropolitana, entro dimensioni dettate dalla volontà popolare e dal buon senso economico e sociale. La città metropolitana avrebbe da tempo dovuto integrare - mettiamo, ma solo per fare un esempio - Sesto e Scandicci.
La città avrebbe poi dovuto armonizzarsi, grazie alla legislazione e alla programmazione regionale toscana, con le altre città e comuni dell'area metropolitana Pistoia-Prato-Firenze, come scrive giustamente, sempre sul Corriere di oggi, Carlo Fusaro.
Area, non città, anche se a nessuno pare davvero interessare la differenza, in questo squallido trionfo della pigrizia e della furbizia.
La città e l'area metropolitana - due cose diverse, da mantenere distinte - dovrebbero poi integrarsi con il Mugello, con l'Empolese, con l'aeroporto di Pisa, con il porto di Livorno, con tutto il resto della Toscana.
Il tutto in un processo di buon senso riformista, teso alla riduzione dei costi della politica, al dimagrimento delle burocrazie, al rilancio di un responsabile e sobrio autogoverno delle comunità locali.
Un processo che avrebbe già dovuto avviare l'eliminazione di tutte le province e di tutti gli enti intermedi fra comune e regione.
La resistenza dello status quo, invece, insieme con la perdita di senso della realtà dei politici attuali e con l'arroganza dei tecnocrati del governo Monti, ci ha portato all'attuale balletto senza senso sul dimezzamento delle province toscane.
Non c'è più speranza, con questi politici, con questi burocrati, con questi tecnocrati.
Occorre un moto popolare e liberale di rivolta, per l'abolizione di tutte le province, delle prefetture, delle direzioni provinciali di enti e ministeri.
Sveglia!


Nessun commento:

Posta un commento

Post più popolari degli ultimi 30 giorni

Argomenti solidamente piantati in questa nuvola:

1989 a touch of grace abolizione delle province e delle prefetture Alberto Contri alternativa civico-liberale ambientalismo anti-imperialismo Anticolonialismo antiglobalismo antimilitarismo Antiproibizionismo Archivio cose toscaniste Archivio di Toscana Libertaria verso Toscana Insieme Archivio Gaymagazine Archivio Vaiani autogoverno della Sardegna autogoverno della Sicilia autogoverno della Toscana autogoverno di tutti dappertutto autonomie ambiente lavoro Autonomie e Ambiente autonomismo basta cicche BijiKurdistan borgate borghi e comuni brigate d'argento Bruno Salvadori bussini Campi Bisenzio Candelora Capitale Carrara chi può creare valore Chivasso cittadinanza attiva civismo come domare la spesa Comitato anti-Rosatellum confederalismo contro contro gli ecomostri contro il centralismo contro il virus del centralismo autoritario contro la dittatura dello status quo coronavirus Corsica Cosmonauta Francesco dalla mailing list di Toscana Insieme Decentralism International decentralismo dialogo autogoverno Disintegration as hope don Domenico Pezzini don Lorenzo Milani Draghistan ecotoscanismo Emma Bonino English Enrico Rossi eradication of poverty Eugenio Giani Eurocritica Europa delle regioni Fabrizio Valleri Fare Città fare rete Festa della Toscana Fi-Po Link fine del berlusconismo Forum 2043 frazioni Friuli Venezia Giulia garantismo gay alla luce del sole Gaza Gianni Pittella Gioiello Orsini Giulietto Chiesa Hands off Syria Hawaii Homage to Catalonia Hope after Pakistan Il disastro delle vecchie preferenze in difesa degli alberi In difesa di Israele Inaco Rossi indipendenze innocenza tradita internazionalismo Italia Futura Karl W. Deutsch la bellezza come principale indice di buongoverno Lahaina Leonard Peltier Libera Europa Libera Firenze Libera Toscana Liberi Fiorentini Liberiamo l'Italia Libertà in Iran libertino liste di proscrizione localismo Lucca 2012 Mario Monti Massimo Carlesi Matteo Renzi Maui Maurizio Sguanci Mauro Vaiani memoria storica meno dipendenza Mezzana Michele Emiliano monete locali Moretuzzo NO a questa tramvia antifiorentina no al presidenzialismo no al sindaco d'Italia no elettrosmog NoGreenPass Noi stessi NoMES nonviolenza Ora e sempre resistenza ora toscana OraToscana Oscar Giannino pace e lavoro Palestina Patto Autonomie Ambiente Patto per la Toscana Peace Is Possible - War Is Not Inevitable pionieri popolano postcoronavirus Prato Prima di tutto la libertà primarie Primavera araba 2011 quartieri quattrini al popolo Queer Faith radici anarchiche e socialiste referendum Besostri Repubblica delle Autonomie ricostruzione di una moralità pubblica riforma elettorale toscana riformismo ritorno alla Costituzione rivoluzione liberale rivoluzione paesana rivoluzione rionale Romagna SaharaLibre salute pubblica San Carlo San Vincenzo Santa Cecilia Sergio Salvi sessantennio Siena silver brigades Simone Caffaz solidarietà toscana spezzare le catene del debito statuto pubblico dei partiti Stefania Ferretti Stefania Saccardi Svizzera tener desta la speranza territori The Scottish Side of History Too Big To Fail? Torre del Lago Toscana tradizioni e libertà Tunisia Ugo di Toscana uninominale Vannino Chiti Vecchiano veraforza Via dall'Afghanistan Vincenzo Simoni vittime yes in my backyard