Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso

mercoledì 31 ottobre 2012

100 giorni decisivi, prima delle elezioni, non dopo...


Ci siamo incontrati ieri a Firenze, a parlare dei prossimi 100 giorni, quelli decisivi per la formazione di una rinnovata offerta politica nazionale per le elezioni del 2013.

C'erano i giovani di spirito, i puri di cuore, le donne, i quarantenni, gli innovatori, coloro che vengono emarginati e penalizzati dal declino, dalla corruzione, dal fallimento delle attuali elite politiche.

Si sono ritrovate persone che credono che, oltre a PD, PDL, centristi, Cinque Stelle, occorra presentare una lista civica nazionale popolare e liberale, immoderata e riformista, che sia formata da alcune centinaia di candidati totalmente estranei allo status quo, totalmente nuova rispetto al personale politico del passato e del presente.

Una lista che sia caratterizzata dalle intuizioni originarie di Nicola Rossi, Montezemolo, Giannino e di altri:

1) - abbattere il debito, subito, dismettendo caserme e privatizzando aziende e enti pubblici, a partire dalla RAI;

2) - eliminare privilegi come le pensioni retributive (quelle regalate dalla Repubblica, non guadagnate con i contributi) superiori al reddito medio procapite e abbassare subito gli stipendi e vitalizi dei politici e dei burocrati che guadagnano più del presidente Obama;

3) - liberalizzare e detassare subito il lavoro, a cominciare da quello dei più disperati, cioè giovani, donne, disoccupati e sottoccupati intellettuali, cinquantenni espulsi dalla contrazione del manifatturiero;

4) - abolire subito province, prefetture e tutta una teoria di uffici e direzioni provinciali, favorendo nello stesso tempo l'unificazione, dal basso, dei comuni;

5) - fare subito le riforme costituzionali mature da trent'anni, dall'eliminazione del bicameralismo alla giustizia.

Non ci bastano più le "narrazioni" generiche: il dialogo laici-cattolici, la riunificazione dei moderati, la necessità di fermare il populismo... Non ci basta più neppure Monti, anche se sicuramente vorremmo che i prossimi leader avessero il suo stile e la sua competenza.

Vogliamo rinnovare la politica nei metodi e negli stili, lavorando sodo per avere una selezione del personale politico dal basso, fondata, qui e ora, sulla consultazione dei cittadini che sostengono e finanziano queste nuove reti civiche.

Vogliamo subito l'abolizione immediata di ogni finanziamento pubblico ai partiti.

Per il futuro vogliamo collegi uninominali e primarie istituzionalizzate e obbligatorie per tutti.

Abbiamo sentito le voci di giovani, provenienti da cinque realtà che possono cambiare la politica, non solo a Firenze, non solo in Toscana e in Umbria. Non ci accontenteremo di niente di meno.

Le cinque reti civiche e politiche presenti hanno lanciato un segnale di dialogo e unità fra di loro. Hanno dichiarato di accettare le sfide che ci vengono dalle primarie del PD (ma anche da quelle del PDL e dalle consultazioni online di Grillo). Si sono impegnate a fare qualcosa di nuovo, di insperato, di immoderato, di civico e di civile, di popolare e liberale.

Non era con noi, purtroppo, per motivi di salute, Emiliano Lascialfari, contadino, consigliere comunale della Lista Civica per Barberino del Mugello. C'erano invece:
- Lapo Cecconi, imprenditore, responsabile regionale giovani di Italia Futura Toscana
- Giordano Masini, imprenditore e blogger, coordinatore di Fermare il Declino Toscana-Umbria
- Marco Faraci, ingegnere, opinionista, di ZeroPositivo
- Elisa Sassoli, ricercatrice universitaria e scrittrice, di Spirito Libero
- Gabriele Scalini, insegnante, Labduepuntozero (http://www.labduepuntozero.com), una espressione dei giovani di Italia Futura

L'incontro è stato moderato da Leonardo Cipriani, imprenditore e attivista civico-liberale fiorentino. All'organizzazione hanno lavorato i giovani di Italia Futura, Alessia Carovani (del direttivo IF Prato) e chi scrive su questo blog.

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